È l’atmosfera del Koyo nei boschi di Tokyo quando arriva l’autunno e tutte le foglie si tingono di rosso. Una coltre di tessuti si anima di ballerini, vive appendici che animano una rossa cascata: come una campana di vetro rivela uno spazio quasi irreale, sacro, in cui sospese danzano due figure. E’ il presagio che vibra nelle note di Ryuichi Sakamoto che racconta il concepimento del bambino-eroe. Egli costruisce il suo regno, e come le foglie nel momento del Koyo, anche l’eroe andrà incontro alla trasformazione della sua natura, alla sfida prematura di diventare adulto e compiere la sua missione. Ed è il tempo di un respiro per sospendere lo spettatore nella profondità del mito prima che la scena svanisca come per incanto fra le pieghe del vivo sipario.