Il mito nel corpo

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Percorso DMT per giovani e adulti

A cura di

Dott. Gabriel Zoccola
Danzaterapeuta

Dott. Giovanni Tenucci
Storico dell’Arte
Guida Turistica Autorizzata

Dal 3 ottobre 2014
Venerdì ore 19,30
Presso Centro Toscano Danza Terapia Borgo degli Albizi, 16 -­‐ Firenze
Info e richiesta di partecipazione: Gabriel Zoccola 331 2996814
gabrielzoccola@hotmail.com

L’intelligenza del corpo:

Il corpo come strumento di studio e conoscenza

Attraverso la scultura e la danza si studia e si esplora la cultura, si conosce la storia, il mondo, se stessi. La proposta di lavoro consiste nell’avvicinarci alle sculture attraverso il movimento, e muoverci prendendo come stimolo le sculture.
È un paradosso: partire dalla pietra immobile, dura ed eterna che solo finge di muoversi, per dire – così effimeri nella nostra natura di carne e sangue – che il nostro movimento è vero e vivo.
In questo percorso mi interessa vivere questa esperienza: conoscere ciò che il corpo, nelle sue pose, nei suoi movimenti ci dice e ci nasconde. Sarà un “gioco” con le statue, vissuto con la coscienza che in esse sono condensati simboli e archetipi tramandati dagli albori dell’umanità fino agli artisti che gli diedero forma. C’è, quindi, una catena di comunicazione che plasma un messaggio, un mito, che questa volta ci arriverà non sottoforma di verbo, ma di corpo che parla. Il mito infatti non è un oggetto, un concetto, un’idea, bensì un modo di significare, una forma.
Potevamo anche semplicemente fare un gruppo di studio, tutti seduti con i libri in mano e imparare la storia della piazza, o di Leonardo, o delle opere del Bargello e dell’Accademia, oppure dei miti, ma la proposta nasce da una fede nel linguaggio non verbale come accesso diretto all’anima delle cose e delle persone, come strumento integrato e privilegiato di una conoscenza che non sia solo cognitiva, e nella sua plasticità, cioè la capacità di modificare, di cambiare, di trasformare. Muoversi – in senso lato – è cambiare, e quindi crescere.
Programma

Progetto psicoeducativo, di promozione della salute. Prendendo come spunto le sculture del Rinascimento, faremo un percorso centrato sul linguaggio corporeo, la creatività, l’immaginazione attiva e il movimento creativo. Le qualità del movimento peso, flusso, tempo, spazio ci aiuteranno a esplore e leggere il mito che raccontiamo
Gli incontri hanno una durata di 1,30 ora.

Le sculture e la piazza come stimolo all’esplorazione

L’individuazione e la socializzazione, il singolo individuo nella sua “unicità” e la polis, costituiscono due assi relazionali del laboratorio: nel mito diventano Anankè e Atena. “Dare corpo” e “fare anima” – ovvero dare forma al mondo immaginale (dare corpo), e creare la capacità riflessiva immaginativa, la capacità di farsi un’idea a priori, in una prospettiva poetica, una metafora di ciò che potrebbe succedere, per poi su di esso attivare la capacità riflessiva (fare anima) – sono l’oggetto principale, e si rivolgono in questo caso al versante dell’anima del mondo e del corpo sociale.
L’atmosfera sarà senz’altro data dalla tensione mitica, e ogni utente prenderà ciò che più gli appartiene, ciò che più si avvicina al proprio mondo immaginale: sempre ci rapportiamo con più immediatezza con le costellazioni archetipiche che ci sono più affini e più rappresentative.
Il centro del lavoro è quindi costituito da corpo e movimento, e spazio creativo; in qualche incontro saranno presentati stimoli motori, oggetti che rimandano alla storia mitica, ma che hanno in sé la possibilità di focalizzare sull’aspetto motorio-espressivo, come i particolari suggeriti dalle statue. Non saranno utilizzati i miti che fanno riferimento alla statua in modo diretto, così come saranno evitati tutti i tipi di approccio cognitivo che aprano la porta alla razionalizzazione.
Lavorare con un gruppo di sculture di autori diversi rende possibile l’accesso all’ “Anima del mondo” – come la definisce Hillman – nel centro della polis, nel centro del potere e del commercio.
Anche nel mondo antico le città ricoprivano un ruolo centrale sul territorio, in quanto sedi e simbolo del potere e della politica – in Grecia erano i cittadini stessi ad avere un ruolo attivo nelle assemblee e nelle decisioni politiche rendendo l’attività politica prerogativa della cittadinanza.
La simbologia spaziale come la quadratura e il cerchio, saranno elementi da affrontare nel setting. Infatti nel gestire lo spazio del singolo e del gruppo durante il movimento, le geometrie giocano da stimolo per ciò che riguarda i rapporti di uguaglianza e distinzione, di intimità e apertura sociale, la relazione uomo/universo, dal momento che i monumenti parlano di individui che non fanno parte del presente se non attraverso un’opera di un’epoca lontana che rende presente un tempo passato.

Tutti i grandi maestri del Rinascimento sono inscindibilmente legati alla polis, come lo è la psiche. La disposizione geometrica della Piazza è la metafora permanentemente presente durante il percorso. È l’atto di osservare – che in Danza Movimento Terapia equivale all’atto di ascoltare nelle terapie verbali – e osservare con il corpo, che porta a raggiungere la giusta distanza per percepire e poter dialogare con gli altri, con le statue in piazza e, in sala, con i compagni di percorso. La metafora potente è quella della vita psichica in cui l’Io si trova al centro di una complessa rete di rapporti con La Persona, l’Ombra, l’Anima, l’Animus, il Senex, in una dinamicità tale che possa aprirsi il Sé.

Dr. Gabriel Zoccola
Danzaterapeuta
Albo DMT Registro APID n° 385.

Nato in Argentina. Ha studiato tango a Rosario con il Maestro Sebastian de la Vallina e il Maestro
Atilio Sanchez, a Montevideo con la Maestra Inès Camou.
Ha ballato nella Orchestra Filarmonica di Montevideo, diretta dalla Maestra Inès Camou.

Laureato in medicina all’Università Nazionale di Rosario (Argentina), specializzato in Musicoterapia col Corpo presso CITAC, Metodo di Amparo Alonzo in Uruguay e in Danza Movimento Terapia presso il Centro Toscano di danza terapia.

Formatosi in Danza Aerea in Argentina, ha diretto “Volare senza droga”, programma di prevenzione primaria della tossicodipendenza e del disagio giovanile, programma che si è sviluppato a Montevideo, Prato, Scandici (Fi), Taranto, San Severo (Fg).
Ha lavorato all’interno di istituzioni pubbliche e private con ragazzi disabili con il progetto
“When we dance” a Montevideo, Pisa, Montecatini (Pt).

Ha sviluppato programmi pedagogici con il Montevideo Ballet Studio (Ballets Cenerentola, Chisciotte, Bella Addormentata, Storia del Balletto Classico) e a Firenze con la Compagnia di teatro Venti Lucenti (Game over, Carmen, Crepuscolo degli Dei, Ratto dal serraglio).

Fa parte della associazione Socialisarte che promuove interventi artistici in situazione di rischio sociale, e della associazione Venti Lucenti che lavora in progetti pedagogici con il Teatro Comunale di Firenze e con le scuole medie inferiori e superiori di Firenze.

Lavora a Prato nel CGFS (Centro Giovanile di Formazione Sportiva) nella formazione degli operatori, e impartisce corsi di aggiornamento per insegnanti di Scuola elementare, media inferiore e superiore.
Ha lavorato al progetto “IMPARARE A VOLARE” nelle scuole Pirandello (Firenze), Dagomari (Prato),
Russel Newton (Scandicci – Fi) e all’interno della Casa Circondariale di Firenze – Sollicciano.

Fa parte del corpo insegnanti della scuola di danza Dance Lab (Laboratorio Accademico di Danza) di
Antonella Lombardo a Montecatini (Pt), e Imago Lab di Emanuela Salvini all’Impruneta (Fi).

In qualità di regista ha curato: “TANGO AEREO” spettacolo di tango e acrobazia aerea (Montevideo), Teen Square “Il Futuro Non È Scritto”, “L’altra riva del mare”, “Don Chisciotte”, “Peter Pan”, “Il Fantasma di Canterville”, percorsi pedagogici con tredici scuole di Prato.

Ha sviluppato i progetti di Danza Movimento Terapia: “I Prigioni”, “I Miti in Piazza Della Signoria”, “Dioniso e Il Bargello” presso Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira – Firenze, e nell’ambito dei corsi di aggiornamenti per insegnanti.

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